lunedì 8 febbraio 2016
Eppure si muove
Una delle prime cose che feci nel 2010 è stata scrivere a questo e altri programmi, ma non ebbi risposta.
Meglio tardi che mai.
Per l'occasione ho aperto anche una pagina Facebook, la trovate cliccando qui.
lunedì 2 febbraio 2015
Posso avere la vostra attenzione, clero ladro?
Non penso che l'appellativo "ladri" sia corretto, anche perché, purtroppo, le pretese dell'IDSC hanno un maledetto fondamento giuridico.
Invece trovo che la parola "ipocrisia" sia adeguata, e non penso ci sia tribunale che mi possa condannare se la uso riferita a qualche alto prelato o a qualche bigotto da social network.
Aggiornamento 3 febbraio 2015
sabato 31 gennaio 2015
#cleroladro
venerdì 30 gennaio 2015
Un nuovo bollettino
giovedì 26 settembre 2013
Caro Papa ti scrivo
Egregio Papa Bergoglio
[Sono molto lontano dalla "fede", e quasi completamente disinteressato a questioni religiose. Scrivo queste righe perché le istituzioni ecclesiastiche, al contrario, manifestano verso me e i miei vicini di casa un certo interesse.]
I lettori di questo giornale forse ricorderanno alcune notizie sulla rivalutazione di canoni enfiteutici e sulle conseguenti esose richieste, da parte dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto, ai cittadini di alcuni comuni della provincia.
Si parla di cifre che possono anche arrivare o superare i cinquantamila euro, per terreni che sono, da decenni, proprietà di privati ma sui quali gravano, da molto più tempo, "livelli" a favore di parrocchie e altri enti ecclesiastici - diritti poi acquisiti dalla Curia arcivescovile.
Nel mio caso i terreni sono stati acquistati, a prezzo di mercato, ormai quasi cinquant'anni fa. La clausola che chiariva la natura del livello era riportata nell'atto di vendita, ma per qualche motivo i miei familiari all'epoca sono stati indotti a non considerarla vessatoria.
Abbiamo versato per lungo tempo cifre alquanto modeste all'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, salvo poi vederci recapitare, ormai più di tre anni fa, una richiesta di rivalutazione che ha portato il canone da 10 a circa 2.500 euro annui, a cui corrisponde un riscatto stimato in circa 40.000 euro.
Si tratta di una questione complessa, non è opportuno riepilogarla in questa sede. Espongo qui solo il mio personale punto di vista: è un balzello iniquo e antistorico ma, per una serie di cavilli, perfettamente legale, anche se, a mio modesto avviso, assolutamente immorale.
Mi risulta che ci siano in atto tentativi di mediazione tra l'Istituto e le amministrazioni locali, al fine di agevolare coloro i quali quei terreni li coltivano e ne ricavano sostentamento, ma ciò non toglie, ai miei occhi e a quelli di molti miei concittadini, l'immoralità della pretesa.
La mia famiglia è stata costretta a saldare in parte l'importo dovuto per il riscatto: abbiamo corrisposto all'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero la non modica cifra di 8.500 euro, spese notarili comprese. Lo abbiamo fatto senza aspettare gli esiti della trattativa, perché altrimenti nessuna banca avrebbe potuto concedere il mutuo che avevo richiesto, e di cui avevo urgente bisogno per mettere su casa.
Sono consapevole come questo genere di problemi siano lontani da quelli ben più grandi che Lei si trova ad affrontare ogni giorno, e per i quali si spende in maniera encomiabile.
Tuttavia non posso fare a meno di approfittare di questa occasione per portare alla Sua attenzione questioni riguardanti la Chiesa, che possono anche sembrare più noiose di altre, ma che comunque incidono nella vita di molti cittadini, credenti o meno.
La saluto rispettosamente.
Aggiornamento del 27 settembre: l'hanno pubblicata.
[Aggiornamento del 30 gennaio 2015] Non è successo niente.
sabato 16 marzo 2013
mercoledì 22 febbraio 2012
Routine
Ormai ogni volta che torno a casa mi aspetto uno di questi simpatici messaggi del Dottor Rabottini Vincenzo, e se non ne trovo mi mancano.
venerdì 9 dicembre 2011
Ricatto clericale
L’argomento più usato, spesso anche l’unico, dai contrari al fatto che la Chiesa paghi l’ICI o altre tasse, è quello che vorrebbe tali enti dediti all’aiuto ai più deboli, attività che ovviamente non si dovrebbe poter tassare.
Se chi afferma ciò lo fa in buona fede, è vittima inconsapevole di un vergognoso ricatto, che usa da sempre i poveri come scudi umani. Quello che la propaganda clericale vorrebbe far passare, è che se lo Stato tira un po’ il cordone ombelicale al quale sono legati, ecco che essi diminuiscono la quantità e la qualità di aiuti che elargiscono ai poveri.
A questo punto mi chiedo che bisogno c’è dell’intermediazione della Chiesa, se è vero che la maggior parte delle risorse che le devolviamo sono usate effettivamente per questo scopo. Se realmente tutto ciò che lo Stato riconosce alla Chiesa va a finire in aiuti per i più poveri, che bisogno c’è di mantenere un apparato mostruoso di vescovi e cardinali? Se proprio lo desiderano, i fedeli possono provvedere autonomamente al sostentamento del clero; agli aiuti alle fasce più deboli potrebbe pensarci lo Stato, e penso anche che, nonstante tutto, lo si potrebbe fare in modo più efficiente di quanto non faccia la Chiesa.
Sostengo da sempre che le religioni, in particolare la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, usano la povertà come alibi. Che in un utopico mondo senza povertà, disperazione e miseria, le religioni avrebbero un campo d’azione molto più ristretto. Che la povertà è il carburante principale di una macchina che ha lo scopo di mantenere potere e privilegi delle caste sacerdotali. E non mi sembra di avere mai avuto smentite.
giovedì 10 novembre 2011
Tornano alla carica
Poco male, le cretinate resteranno lì a testimoniare l'evoluzione della mia consapevolezza su questa storia.
A mia discolpa c'è da dire che la materia è complessa anche per gli addetti ai lavori, e di addetti ai lavori ne conosco tanti.
In ogni caso la novità di oggi è che sono tornati alla carica con un'altra richiesta di pagamento, che dovrebbe comprendere quest'anno, l'anno scorso e gli arretrati degli anni precedenti. Dal dettaglio si capisce che hanno tolto qualcosa in quanto ormai le case sono state sistemate.
Che cari, eh?
Comunque se ne volete sapere di più, qui sotto trovate i vecchi articoli, e qui ci sono due righe di riassunto.
mercoledì 9 novembre 2011
sabato 16 luglio 2011
Le colpe dei padri
martedì 15 marzo 2011
domenica 20 febbraio 2011
Com'è andata a finire
Forse 8.500€ non riesco a metterli da parte nemmeno in un anno di lavoro. Specialmente adesso che sto mettendo su casa.
In pratica un mio intero anno di lavoro è servito a finanziare il clero.
mercoledì 9 giugno 2010
Ricapitoliamo, di nuovo
Non dispongo della liquidità necessaria, ma, come tanti altri comuni mortali salariati, ho tutte le carte in regola per fare un mutuo in banca, che sarebbe felicissima di erogarmelo, se non fosse per il maledettissimo vincolo.
A questo punto avrei le seguenti opzioni:
- Riscatto il vincolo: mi faccio rateizzare il pagamento (chissà che tassi applica la diocesi), così, oltre al mutuo per l'appartamento, pago anche la rata del riscatto;
- Rinuncio e acquisto un appartamento da qualche altra parte. Sicuramente la rata del mutuo sarà più alta, e poi c'è comunque sempre l'incognita del vincolo che rimane su questo terreno e su questa casa, dove abita ancora mia madre;
- Faccio un prestito personale: non copre tutto l'intervento, e i tassi sono quasi da usura;
- Rapina;
- Mi faccio eleggere al parlamento e propongo una legge per cambiare il concordato;
- Mi faccio eleggere al parlamento e me ne frego.
L'equivoco
Lo ripeto perché mi sono trovato a cercare per caso in rete qualcuno che avesse linkato il blog, e sono capitato in questa pagina, dalla quale riporto questo commento:
Ebbene, le cose non sono andate così. Vi evito di rimandarvi ai miei prolissi sproloqui di qualche mese fa, tanto sono in basso.
Qui scrivo solo che se qualcuno, quarant'anni fa, avesse detto alla mia famiglia che i soldi che stavano spendendo non comprendevano il possesso del terreno, molto probabilmente non avrebbero acquistato.
Di sicuro sarebbe convenuto affittare.
Ormai quasi tutti gli enfiteuti, da un bel po', hanno riscattato questo affitto (si chiama "livello";) e a me risulta che la cifra sia molto modesta. Se questi non lo hanno voluto fare, non devono dare colpa alla Chiesa.
Non c'entra niente né la mano morta, né le decime. Anzi, l'enfiteusi è a favore dell'affittuario. La Chiesa non può più rientrare in possesso di quei terreni."